Le milizie islamiche tagliano nuovamente l'acqua ad Aleppo
Tempo di lettura: 2 minuti«Le milizie islamiche appoggiate e armate da Turchia, Stati Uniti e Francia hanno di nuovo tagliato la fornitura di acqua ad Aleppo, nel sostanziale silenzio dei mass media, più occupati a rilanciare le perplessità americane e europee sull’attendibilità della vittoria di Bashar al Assad nelle elezioni presidenziali. Quindi milioni di aleppini si apprestano a trascorrere in difficoltà enormi le prossime settimane. Colpa di Aleppo è di non voler cedere alle milizie più o meno mercenarie che da 83 Paesi diversi hanno invaso la Siria per lottare contro il governo non democratico di Damasco». Così Marco Tosatti sulla Stampa del 6 giugno.
Nota a margine. I cosiddetti ribelli anti-Assad avevano già tagliato l’acqua ad Aleppo, ma allora si erano giustificati con un errore di valutazione, dal momento che il loro obiettivo, avevano spiegato, era tagliare l’acqua ad alcuni quartieri non all’intera città (giustificazione alquanto singolare). La reiterazione del crimine disvela la pretestuosità di quella giustificazione. E insieme, l’ipocrisia di molti media occidentali, i quali in questi giorni si sono affannati a tentare di provare l’uso di bombe al cloro da parte di Assad, replicando lo sforzo profuso a riguardo dell’attacco chimico avvenuto Goutha (dove si è poi scoperto che gli autori del crimine erano stati i cosiddetti ribelli) e soprattutto a obliterare i delitti perpetrati dai loro beneamini, tra cui quello riportato in nota. Così chiudiamo con quanto scrive Tosatti a conclusione del suo articolo: «A quanto pare per gran parte dell’informazione occidentale i morti contano solo se li si può attribuire in qualche modo al governo di Damasco».