L'Iran, le sanzioni e l'ultraliberismo
Tempo di lettura: < 1 minuteLe trattative sul nucleare iraniano sono agli sgoccioli. In attesa di sapere se ci sarà o meno un accordo, che cambierebbe il mondo, val la pena di riportare un commento a proposito delle sanzioni occidentali all’Iran di Fatemeh Motamed Aria, un’attrice iraniana intervistata dalla Repubblica del 31 marzo.
Nell’intervista l’attrice spiega che «la situazione economica è davvero disastrosa. Prendiamo stipendi in rial e paghiamo in dollari, perché il cambio ha svuotato di potere la nostra moneta. La cosa più vergognosa è che le sanzioni hanno creato una nuova classe di iraniani, nuovi super ricchi. Sono arrivati per lo più dalla provincia e attraverso relazioni personali hanno accumulato ricchezze inimmaginabili con il contrabbando, esportando petrolio e importando di tutto. Saranno almeno un milione di persone. Il resto della popolazione non ne può più».
Nota a margine. Come si vede anche in Iran accade quel che è accaduto altrove in regime di sanzioni: non colpiscono un regime, ma solo la popolazione. E creano una moltitudine di profittatori. Ma è interessante un altro punto dell’intervista: con le sanzioni l’Occidente ha esportato a Teheran non la democrazia, ma il suo attuale modello di sviluppo iper liberista, che consta di una esigua casta di super ricchi che vive al sopra di una moltitudine di poveri…