2 Febbraio 2015

L'Isis e l'uccisione dei due ostaggi giapponesi

L'Isis e l'uccisione dei due ostaggi giapponesi
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Dopo Aruna Yukawa è la volta dell’altro ostaggio giapponese, il giornalista Kenji Goto a essere ucciso dall’Isis. Un altro video dell’orrore sta facendo il giro del mondo, suscitando reazioni indignate soprattutto nella loro madrepatria. Il premier giapponese Shinzo Abe si è detto «indignato per un atto amorale, atroce, imperdonabile». Abe è stato anche contestato duramente in patria per la gestione della vicenda.

Ma c’è altro e forse più preoccupante da registrare a margine di questa tragedia troppo simile ad altre.

 

Ne accenna, sul Corriere della Sera del 2 febbraio, Guido Santevecchi a conclusione del suo articolo (Il terrore scuote il Giappone In dubbio il dogma pacifista): «Si è speculato sul fatto che il premier stesse aspettando l’esito della vicenda, positivo o tragico, per rilanciare il suo piano di reinterpretazione della Costituzione pacifista che impedisce al Giappone azioni militari di forza […] Non potendo cancellare l’articolo 9 della Costituzione (dettato nel 1947 dagli americani) con il quale il Giappone ha rinunciato al diritto di entrare in guerra, Shinzo Abe sta cercando di “reinterpretarlo”. Chiede di poter aiutare militarmente alleati sotto attacco e di poter intervenire per soccorrere cittadini giapponesi all’estero. E poi guarda preoccupato alla nuova superpotenza Cina. Ad aprile il suo progetto sarà dibattuto in Parlamento».

 

Nota a margine. Il giornalista decapitato si era recato in Medio Oriente per tentare di salvare il suo connazionale, viene spiegato. Quest’ultimo era un contractor civile della Difesa nipponica. C’è da chiedersi che ci faceva un contractor giapponese in luoghi incendiati dall’Isis: sicuramente riconoscibile subito come non musulmano dai miliziani jihadisti, e quindi a rischio diuturno di decapitazione, ci si chiede sotto quale ala protettrice si sia mosso in quel periglioso territorio prima di cadere nelle mani dei suoi aguzzini. Forse una delle tante bande armate anti-Assad? Quelle gruffate al Qaeda per intendersi, o le altre, più o meno tutte, a questa collegata? E perché è stato mandato là?

Al di là di queste domande, l’articolo di Santevecchi segnala che questa nuova decapitazione filmata l’Isis incendia ancora di più il mondo. Se Abe riuscirà nel suo intento di cambiare la Costituzione, è immaginabile che il confronto tra Giappone e Cina, già alquanto duro, salirà di livello. Non è una buona notizia per la pace in Asia.