L'islam che ripudia l'Is (germoglio satanico)
Tempo di lettura: 2 minutiUn articolo dell’Avvenire del 12 novembre, a firma di Chiara Pellegrino, racconta di un islam diverso da quello feroce dell’Is, che da questo prende le distanze. Gli jihadisti dell’Is per lo sceicco Abd al-Aziz Al al-Shaykh, gran muftì dell’Arabia Saudita, «non appartengono all’islam né alla comunità sunnita, ma rappresenterebbero un’appendice dei Kharigiti, prima setta nata in seno all’islam e considerata eretica […] “Germoglio satanico” viene definito Is da una delle principali autorità islamiche dell’Egitto, il Gran Muftì Shawqi Allam, il quale ritiene che l’autoproclamatosi “Califfato violi i valori islamici, i principi della sharia e i valori universali dell’uomo. Il muftì ha invitato tutte le istituzioni islamiche a opporre resistenza all’Is: “Gruppo sanguinario ed estremista, questa organizzazione rappresenta un pericolo per l’islam e per i musulmani, ne sfregia l’immagine, sparge sangue, semina la corruzione sulla terra, indebolisce i Paesi [arabi] e fornisce l’occasione [all’Occidente] di distruggerci e intromettersi nei nostri affari con il pretesto della lotta al terrorismo” […] Contro Is, ma per ragioni diverse, è il ministro degli affari religiosi egiziano, Muhammad Mukhtar Jumua, che sospetta il ‘califfo’ Abu Bakr al-Baghdadi di “operare nell’interesse di Israele e di impiegare le risorse in una guerra non autorizzata né dalla sharia né dalle consuetudini, né dal diritto internazionale”. Secondo il ministro, al Baghdadi avrebbe “origini ebraiche”, “il suo vero nome sarebbe Eliot Shimun e sarebbe un agente del Mossad“».
Nota a margine. È tanto che sui media gira la qualifica dello strano Califfo del terrore come agente del Mossad, accusa rilanciata dalle dichiarazioni del ministro egiziano riportate dall’Avvenire. Ne hanno parlato tra l’altro i servizi segreti iraniani, ma anche l’ex agente della Cia Edward Snowden. Accusa che vorrebbe spiegare, tra l’altro, il paradosso di uno Stato islamico che ha indicato come suoi nemici altri Stati arabi e non Israele, mai menzionato dalla retorica del tagliagole in capo. In genere rivelazioni dei questo tipo sono declassificate al rango di complottismo (anche se Snowden ha dato prova di certa affidabilità quando ha rivelato la rete di spionaggio messa in opera in Occidente da parte delle Nsa). E però se ne parla talmente tanto che non si può ignorare tale narrazione, al di là della veridicità o meno della notizia. Lo ha fatto Avvenire, lo facciamo anche noi che certo non abbiamo l’autorevolezza del giornale dei vescovi italiani.