Londra fornisce a Kiev armi in grado di colpire in territorio russo
Tempo di lettura: 2 minutiInsieme ai missili a lungo raggio, Londra fornirà all’Ucraina droni suicidi con un raggio di azione doppio rispetto agli Himars inviati a Kiev dagli Stati Uniti (oltre ad altro). La novità di questo ulteriore invio di armi è che Londra sta fornendo a Kiev sistemi d’armi in grado di raggiungere in profondità il territorio russo.
Londra: armi, promesse e indiscrezioni
Il fatto che Kiev rassicuri che non sarà usata a tale scopo, ma solo per attaccare la Crimea, che peraltro Mosca (come anche il Segretario di Stato Usa Blinken) considera linea rossa da non attraversare, non rassicura affatto, dato il drone che ha attaccato il Cremlino e le tante incursioni di droni ucraini contro obiettivi situati all’interno dei confini russi.
Peraltro, due giorni prima dell’annuncio della nuova dotazione, il Washington Post pubblicava nuove rivelazioni filtrate dall’intelligence Usa, in cui venivano riferite alcune intercettazioni delle conversazioni del presidente ucraino.
Il Wp, riferiva che Zelensky si era guadagnato la fiducia dei leader d’Occidente per aver limitato il conflitto al suolo ucraino (peraltro una sciocchezza, per quando riferito prima), e continuava: “Ma a porte chiuse, il leader ucraino ha proposto di assumere iniziative più audaci: occupare villaggi russi per far leva su Mosca, bombardare un oleodotto che porta il petrolio russo all’Ungheria, Paese membro della NATO, e, nel segreto, sogna che missili a lungo raggio colpiscano obiettivi all’interno dei confini della Russia, come riferiscono documenti segreti dell’intelligence statunitense che riportano nel dettaglio le sue conversazioni con i suoi assistenti più importanti e con i vertici militari”.
Insomma, Londra sa perfettamente cosa sta facendo: sta usando le forze dell’Ucraina per attaccare città e villaggi russi in territorio russo. Non che sia una novità, ma il fatto che la nuova strada sia intrapresa in maniera tanto aperta e dichiarata dimostra quanto si sia alzato il livello dello scontro. Siamo ai limiti del conflitto aperto tra un Paese NATO e la Russia, cioè alle soglie della Terza guerra mondiale.
I fautori della guerra infinita, benché siano loro a promuovere tale escalation, stanno facendo di tutto per tenere in sordina questa evoluzione del conflitto. La loro più grande paura, infatti, è che i cittadini dei Paesi occidentali prendano coscienza dell’abisso nel quale i circoli iper-atlantisti li stanno precipitando e chiedano loro di fermarsi.
A tale scopo, i media acquiescenti tengono bassa la narrativa, limitandosi alla cronaca di guerra e a quanto correlato, evitando di toccare temi sensibili, come appunto i pericoli di una risposta russa di pari livello. Tale la situazione, tale la meschina deriva della politica europea, incapace di arginare tale spinta distruttiva (se non connivente), tale la follia.