L'Ucraina e l'anticomunismo
Tempo di lettura: < 1 minuteIl Parlamento dell’Ucraina vota una legge che equipara il comunismo al nazismo, con annesse pene. Ne dà notizia la Repubblica del 9 aprile che riporta anche le dichiarazioni di Efraim Zuroff, direttore del Centro Wiesenthal di Gerusalemme, il quale ha definito la decisione «oltraggiosa». Si tratta, secondo Zuroff che ricorda la tradizione del nazionalismo ucraino, di una «grande bugia che trasforma i carnefici in vittime». La legge «cerca di deviare l’attenzione dai crimini dell’Ucraina durante la Shoah ed equipara falsamente nazismo e comunismo […] A questo proposito, l’Ucraina è solo l’ultima delle ex repubbliche sovietiche post-comuniste, guidate dai Paesi Baltici, a far passare una tale legislazione»,
Nota a margine. Difficile dar torto a Zuroff. Non si tratta di obliare i crimini del comunismo, ma la memoria storica dovrebbe aiutare a capire che senza l’intervento dei comunisti russi Auschwitz avrebbe continuato a lavorare a pieno ritmo per diversi anni… Indicativo anche l’accenno ai Paesi Baltici: pare che l’Est Europa, dopo anni di relativa pacifica coesistenza con il proprio passato, sia attraversata da un’ondata di anti-comunismo di stampo maccartista. Termine, quest’ultimo, non scelto a caso, a indicare un prodotto d’importazione.
Sarebbe inoltre interessante verificare quanti degli attuali componenti del Parlamento, del governo o degli apparati militari e di sicurezza di Kiev hanno fatto la loro fortuna durante il comunismo…