L'Ucraina, il crollo del Muro e il welfare state
Tempo di lettura: 2 minutiIn un articolo pubblicato sulla Repubblica del 12 marzo dedicato alla crisi ucraina, Barbara Spinelli ripercorre gli anni della guerra Fredda. In quella temperie, spiega nell’articolo, l’idea di Occidente come la conosciamo oggi venne a definirsi grazie all’esistenza del nemico, il comunismo incarnato nell’Unione sovietica. E spiega: «Farsi definire dal nemico ha avuto lati positivi non negabili. L’esistenza di un avversario dotato di messianiche promesse sociali ha spinto l’Europa, in primis, a competere proprio sulla promessa, e a dire: saremo noi i difensori di quell’uguaglianza e giustizia sociale che voi fingete; saremo noi la democrazia, la tolleranza, il diritto. Siamo noi a non lasciar soli i poveri e i derelitti. Così fu, nei decenni del Welfare europeo: decenni in cui la disuguaglianza dei redditi diminuì sensibilmente. Esaurita la guerra fredda, si ebbe però il cambio di guardia: i neo-liberisti si sentirono vincitori planetari, e Tienanmen non li turbò ma anzi li convinse che il capitalismo cinese, grazie ai massacri, si radicava senza scosse. L’antagonismo Est Ovest – se unito all’affermazione di primati morali – comporta per forza la ricomparsa dell’ideologia. È una ricomparsa artificiosa, ma ci sono artifici che hanno eccezionale potenza e offrono allettanti comodità: errori e colpe sbiadiscono; solo la Causa conta. Precorritrici furono le “guerre di civiltà” contro Al Qaeda, che hanno trasformato i terroristi in politici, con statuto di belligeranti. Così il Molosso russo rialzatosi. La sua pericolosità fa dimenticare la presenza nel governo ucraino di ministri neonazisti, e la legge che cancella il russo come seconda lingua in zone infuocate come l’Est e la Crimea».
Nota a margine. Tanti spunti interessanti nel brano riportato; segnaliamo tra l’altro quel che abbiamo evidenziato nel titolo, ovvero che il Welfare serve, fino all’89, anche a contrastare l’idea egualitaria del comunismo e la sua presa sulle masse operaie e povere. Crollato il comunismo, il liberismo occidentale non ne ha più bisogno. Anche questa circostanza – insieme ad altri fattori più e meno importanti – spiega l’attacco al quale è sottoposto nei Paesi occidentali il sistema assistenziale costruito negli anni del secondo dopoguerra.