Luttwak: Biden proponga a Putin il cessate il fuoco
Tempo di lettura: 2 minutiEdward Luttwak scrive in un tweet: “Il presidente Biden è l’unica persona che può portare avanti in modo credibile un piano di pace, sia perché ha guidato il vasto sforzo per sostenere l’Ucraina, sia perché ha anche posto dei limiti a tale sostegno, per controllare l’escalation. Ora è giunto il momento in cui Biden può proporre un cessate il fuoco, uno stallo negoziale”.
“Biden – scrive Luttwak in un altro tweet – può chiamare Putin e dire: ‘Noi, tu ed io, stiamo ponendo fine a questa guerra, evviva i plebisciti a Donetsk e Luhansk come premio di consolazione’. Ogni arma che Biden si è rifiutato di fornire all’Ucraina è una moneta d’oro nelle sue mani, come ben sa Putin. Nessuna delle due parti ha una strada per la vittoria”.
L’appello del falco Luttwak
Luttwak non è certo una colomba, appartiene a quell’ambito della politica estera americana che ritiene il prolungarsi della guerra ucraina come una distrazione fatale dal confronto con la Cina, dal momento che nel frattempo Pechino sta incrementando la sua ricchezza e la sua influenza globale.
Ma se Luttwak ha scelto questo momento per lanciare il suo appello è anche perché sa che ogni giorno che passa senza che si registri un successo ucraino (e sono tanti ormai), aumenta l’imbarazzo di Washington, che non sa più come alimentare la narrativa vittoriosa propalata finora. La realtà sta prendendo il sopravvento ed è sempre più difficile nasconderla. E la realtà dice che la strategia NATO in Ucraina ha fallito clamorosamente.
L’Mi6 e il messaggio a Putin
L’appello di Luttwak fa seguito alla strana intervista del capo dell’MI6 Richard Moore a Politico, nella quale il dirigente dell’intelligence estera britannica, pur sciorinando le solite banalità usate nella narrativa sulla guerra ucraina (prioritario inviare armi, sta a Kiev decidere etc), ha affermato: “Nessuno vuole umiliare Putin, tanto meno nessuno vuole umiliare la grande nazione russa”. Un messaggio neanche tanto in codice per il Cremlino.
Insomma, nello stallo che si registra sul fronte ucraino, qualcosa si muove altrove. Da vedere se tali sollecitazioni, di cui quelle pubbliche sono solo la punta dell’iceberg, avranno un seguito.
L’endgame a primavera
Nel frattempo segnaliamo le dichiarazioni del generale Andrey Mordvichev, comandante delle forze russe del “Centro” riferite da Strana, media ucraino non gradito né a Kiev né a Mosca, ma con un’evidente propensione verso la prima.
Così Mordvichev: “Le forze armate ucraine avranno abbastanza potenza di fuoco per una controffensiva fino alla fine di agosto. Poi ci sarà una breve pausa. In inverno, non otterranno granché. Bene, entro la primavera, penso che sarà tutto finito”. Vedremo.