13 Novembre 2012

Nessuno può vincere in Siria

Nessuno può vincere in Siria
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Guerra Siria, bambini in un campo profughi

Il conflitto siriano è in stallo. «Grazie all’alleanza con la Russia non ci saranno escalation ai confini, a partire da quelli con Turchia e Israele. Così come non ci saranno “no fly zone” o aree cuscinetto. Non assisteremo a un collasso come quello visto in Libia o in Iraq, poiché l’Occidente non ha appetiti di avventure militari in Siria e non ha i soldi per farlo. La Nato non si muoverà a causa del sostegno di Mosca e Teheran ad Assad, tanto meno lo faranno gli “Amici della Siria”». Questa l’opinione espressa da Sami Moudayed, analista del Carnegie Endowment for International Peace (organismo nato per favorire la pace nel mondo), in un’intervista concessa alla Stampa il 12 novembre.

Così Moudayed sulle prospettive future: «Il regime non può vincere, ma non è certo sull’orlo del collasso, i ribelli non possono vincere, ma non sono certo sull’orlo della sconfitta. È necessario che le pressioni e le influenze esterne diventino vitali per convincere tutte le parti coinvolte a sedersi attorno a un tavolo e procedere a reciproche concessioni con l’obiettivo primario di fermare le violenze. Quando questo accadrà si potrà avviare la transizione politica».

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