7 Aprile 2025

Netanyahu da Trump e l’ossessione Iran

di Davide Malacaria
Netanyahu da Trump e l’ossessione Iran
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La visita di Netanyahu negli Stati Uniti ha diversi scopi. Anzitutto rinverdire la posizione internazionale del premier israeliano. Infatti, il viaggio negli States, che segue l’incontro a Gerusalemme con il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis e la successiva visita in Ungheria, mette evidenza l’impunità del premier israeliano rispetto al mandato di arresto emesso dal Tribunale penale internazionale. In questo modo, cioè, Netanyahu fa vedere che è libero di incontrare i leader di altri Paesi e muoversi nel mondo.

Dimostrazione di forza a uso interno

Il secondo scopo della visita è puntellare la propria posizione interna. Infatti, questa vacilla sotto i colpi dello scandalo Qatargate, che ha visto due suoi stretti collaboratori finire agli arresti per presunte mazzette, ma soprattutto per il braccio di ferro ingaggiato con le opposizioni, che contestano sia la prosecuzione sine die della guerra sia la sua decisione di liquidare il capo dello Shin Bet e di mettere sotto controllo la Corte Suprema (mosse che, sommate ad altre pregresse, stanno erodendo la sempre più la fragile democrazia israeliana)…

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