Perplessità su un fallito attentato a Parigi
Tempo di lettura: 2 minutiA Parigi sembra sia stata evitata per caso una strage. L’obiettivo erano le chiese di Sainte-Thérese e Saint-Cyr e Sainte-Juliette. L’uomo che avrebbe dovuto compierla, a detta delle autorità francesi, era Sid Ahmed Ghlam, il quale domenica mattina pare abbia ucciso una donna nel tentativo di rubarle l’auto, Aurélie Châtelan. E, nell’azione, si sia ferito a una gamba. Soccorso mentre, sanguinante, chiedeva aiuto, è scattata la perquisizione domiciliare: nella sua casa gli inquirenti avrebbero rinvenuto le prove del tentativo stragista (doveva entrare nelle chiese e sparare ai fedeli), insieme ad armi, lampeggianti blu della polizia e fasce da braccio con la scritta “Police”. Diversi elementi indicherebbero il coinvolgimento dell’uomo nella rete terroristica al Qaeda.
Di seguito sono state effettuate verifiche e arresti nell’entourage del sospetto terrorista.
In attesa di ulteriori sviluppi, risulta interessante un cenno contenuto in un articolo di Stefano Montefiori sul Corriere della Sera del 23 aprile, che riportiamo: «Come Mohammed Merah autore dei massacri del 2012 a Tolosa e Montauban, come i fratelli Kouachi e come Amédy Coulibaly delle stragi di gennaio 2015 a Parigi, anche il terrorista arrestato domenica era conosciuto dai servizi segreti francesi. A gennaio l’uomo era andato in Turchia nel tentativo di raggiungere la Siria era stato controllato al suo ritorno».
Nota a margine. Resta molto da chiarire in questa vicenda: anzitutto come sia possibile che un terrorista si ferisca a una gamba sparando a una persona… Strana storia questa di Sid Ahmed Ghlam. Come strana resta la coazione a ripetere errori da parte dei servizi segreti francesi, che continuano a controllare persone per poi lasciarle libere di far strage. Le perplessità ci sembrano legittime.