Quel mare di gas sotto il mare di Cipro
Tempo di lettura: < 1 minuteIn un articolo del Corriere della Sera del 25 marzo, Luigi Offeddu ha scritto della crisi finanziaria di Cipro, rammentando che, seppur piccola, l’isola ha un interesse geostrategico rilevante, data la sua prossimità a Paesi di primo piano dello scacchiere mediorientale, quali Turchia, Egitto, Libano, Siria e Israele. Aggiungendo: «Ma soprattutto Cipro è il “campo di Afrodite” (Venere, il suo nome nell’antichità): così è stato battezzato il gigantesco giacimento di gas naturale che si trova a Sud delle sue coste. E che da solo può soddisfare il 40% dei consumi di gas in tutta la Ue: 200 miliardi di metri cubi, per un valore stimato di 60 miliardi di euro (…). Uno scrigno che vale diversi “salvataggi” della Ue, e che infatti è stato messo ufficiosamente sul tavolo dei negoziati ad ogni riaccendersi della crisi: ipotetiche licenze di sfruttamento, offerte ufficiosamente da Nicosia come “garanzie collaterali” per colossali prestiti attesi dall’Eurozona, o da questo o quello Stato, con la Russia in prima fila, ma fra il pubblico dell’asta c’era e forse c’è anche la Cina». Anche se, aggiunge Offeddu, la vicenda è complicata dagli interessi turchi e israeliani, vicini di peso ai quali interessa, e non poco, quel mare di gas sotto il mare di Cipro.