Roger Waters: Comfortably numb 2022
È di pochi giorni fa l’uscita di una “nuova” opera di Roger Waters, una stupenda rivisitazione di una delle più ascoltate canzoni dei Pink Floyd, quella Comfortably numb, uscita oltre quarant’anni fa e che tanti considerano la più bella canzone della storia del rock, anche per il meraviglioso e lunghissimo assolo di chitarra (in realtà le chitarre sono due, che si alternano, si danno il cambio continuamente, in una serrata, struggente staffetta).
E proprio la “trasformazione” dell’assolo è una delle cose più interessanti della nuova versione. Certo, ci voleva proprio un buon motivo per togliere quella chitarra e inserire quella voce; e il motivo c’è, ma ne parleremo alla fine della nostra nota.
Roger Waters: Il maiale in volo su uno scenario spettrale
Comfortably numb 2022 è accompagnata da un video da seguire con attenzione, al pari della musica. Un’unica scena, tetra, buia, nessun colore se non un blu tendente al turchese (ma spento, oscuro) e il nero.
C’è la pioggia, qualche lampo in un cielo denso di nuvole che incombe su una città distrutta, devastata da una guerra nucleare. Restano in piedi grattaceli e palazzi, ma dei rilucenti abitati restano sono solo le scheletriche rovine, ormai disabitate. All’orizzonte un sole diafano, che riesce a malapena a rischiarare le nubi e quel che sta sotto, così che tutto appare immerso in una triste foschia.
Uno scenario spettrale, che il volo degli uccelli – gli unici esseri viventi a muoversi in questa atmosfera cristallizzata – più che rallegrare, fa ancora più desolato. Giù, dabbasso, nonostante tutto, i marciapiedi sono ancora affollati di uomini, che sfilano in una processione interminabile.
Sembrano in movimento, ma in realtà a muoversi è solo la telecamera che fa sembrare un andare ciò che è assolutamente immobile. Chiusi negli abituali abiti da ufficio, che stridono con le macerie d’intorno, appaiono spenti, chini, intrappolati dai loro cellulari. Figure inconsistenti, la rovina che incombe li vede indifferenti, incapaci anche solo di alzare lo sguardo.
Filo spinato tutt’intorno, stile campo di concentramento, mentre il maiale gigante, che ha accompagnato tanti concerti dei Pink Floyd, solca il cielo tetro col suo lento andare, come a vegliare sulle rovine e sui prigionieri che ne abitano i marciapiedi; o forse anche il maiale volante è solo uno spettatore casuale della tragedia sottostante, simbolo di un perduto passato abbandonato anch’esso al proprio vuoto destino.
“Ti prego, ti prego, ascoltami ti prego quando ti chiamo”
La voce narrante si chiede se tutto questo nulla può essere vero, reale. Poi la telecamera si alza sul sole stanco ed è a questa diafana luminaria che sembra rivolgersi il canto, la meravigliosa voce di Shanay Johnson, che nella nuova versione sostituisce il più famoso assolo di chitarra della storia del rock.
“Ti prego, ti prego, ascoltami ti prego quando ti chiamo”, queste le uniche parole comprensibili del gemito straziante che si alza da quelle rovine. Una melodia bellissima, struggente, una disperata richiesta di aiuto.
Non sembra affatto casuale la tempistica scelta da Roger Waters per questa nuova pubblicazione. Negli ultimi mesi, infatti, egli è tornato al centro dell’attenzione per le sue dichiarazioni sull’Ucraina. Ha chiesto l’apertura di negoziati, il reduce dei Pink Floyd, e ha parlato dei drammatici rischi di un’escalation. E, come altri che hanno parlato di negoziati, si è attirato le ire delle autorità ucraine e di quanti stanno lucrando su questo conflitto.
Un’ira funesta, a stento trattenuta, ma che può risultare fatale, come è capitato a tante persone inserite nelle liste delle persone da assassinare stilata da Mirotvorez, un sito ucraino sul quale vengono annotate le persone particolarmente sgradite a Kiev e per questo da eliminare. In quella lista, ha rivelato di recente Waters, è stato aggiunto il suo nome.
No, non sembra affatto casuale che in questa temperie Roger Waters abbia deciso di rievocare una canzone tanto straziante, che grida al mondo tutta la sua angoscia per quanto sta avvenendo, in Ucraina e altrove. Di seguito il testo della canzone.
Pronto?
C’è qualcuno qui?
Annuisci, se mi senti,
c’è qualcuno in casa?
Vieni, ora,
Ho sentito che ti senti giù.
Io posso alleviare il tuo dolore,
rimetterti in piedi.
Rilassati.
Questo non sono io, ormai
sono diventato piacevolmente insensibile.
Solo una piccola puntura
e non ci sarà più alcun “aaaaaaaah!”
Ma potresti sentirti un po’ nauseato.
Puoi alzarti?
Io credo che funzionerà, bene.
Ti farà continuare lo spettacolo,
forza, è ora di andare.
Non c’è alcun dolore, ti stai distaccando