Romano: la Russia non vuole annettersi l’Ucraina dell’Est
Tempo di lettura: 2 minutiIl 30 maggio, intervistato da Radio Radicale, Sergio Romano ha commentato la situazione ucraina. Dopo aver accennato al fatto che lo scontro tra i militari di Kiev e le milizie filo-russe dell’Est è tutto sommato in qualche modo ancora “limitato”, ha affermato: «Non c’è dubbio che le marionette sono sfuggite di mano ai grandi registi di questa vicenda, vale a dire il governo di Kiev da una parte e la Russia dall’altra. Io credo che a un certo punto la Russia abbia facilitato la formazione di queste milizie, ma non credo che la Russia sia interessata all’esistenza di queste milizie e alla loro trasformazione in movimento popolare, perché non credo che la Russia sia interessata all’annessione dell’Ucraina orientale». Per l’editorialista del Corriere della Sera, fin dalla fine dell’Unione sovietica la Russia è invece interessata a impedire che i confini tra i vari Stati che la componevano «venissero rimessi in discussione».
«Quello che la Russia vuole per l’Ucraina è semplicemente che non faccia parte della Nato». Finora non hanno avuto assicurazioni in tal senso, anche se, ha proseguito l’ex ambasciatore, siamo ancora nella «fase pre-negoziale» nella quale non si fanno concessioni. E ha ribadito: «Quello che interessa alla Russia è che l’Ucraina non divenga membro della Nato, perché sono stanchi di questo continuo allargamento della Nato verso le vecchie frontiere sovietiche e al di là delle frontiere sovietiche». La Nato «non è un’organizzazione per la sicurezza collettiva», ma «un’alleanza politico militare» nata in funzione di un nemico, ovvero l’allora Unione sovietica. La preoccupazione di Putin per questo continuo allargamento della Nato è quindi «legittima». E ha concluso: «A Mosca non interessa annettersi l’Ucraina orientale, perché il giorno in cui si fosse annessa l’Ucraina orientale, con questa mossa avrebbe in qualche modo legittimato il desiderio ucraino di far parte della Nato e avrebbe la Nato sulle sue frontiere… cosa che non farebbe piacere neanche a noi».