Russia: gli strani gesti sacrileghi e le Pussy Riot
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«In Russia sulla scia della condanna a due anni inflitta alle tre Pussy Riot per la preghiera anti-Putin nella cattedrale di Cristo Salvatore stanno succedendo cose strane (…).
Un caso che fa pensare è quanto accaduto a Kazan, dove sono stati ritrovati nella loro casa i corpi senza vita di due donne, Farida Z. e Lulija Z., madre e figlia, e su una parete dell’appartamento è stata scoperta la scritta “Free Pussy Riot”, fatta presumibilmente con il sangue».
Così inizia un articolo apparso su Avvenire del 31 agosto che precisa come uno degli avvocati delle Pussy Riot abbia definito il caso una «provocazione». Continua il giornale dei vescovi italiani: «Che dire di un altro caso di cronaca difficilmente decifrabile? A San Pietroburgo sono state trafugate dalla chiesa di Santa Caterina, sull’isola di Vasilijewskij Ostrov, le reliquie di tredici santi, tra cui san Nicola e sant’Alessandro Nevskij (…).
L’episodio potrebbe essere anche legato all’abbattimento di alcune grandi croci lignee dopo la condanna delle tre Pussy Riot. Quattro grandi “poklonnye kresty”, croci votive di legno, sono state segate nei giorni scorsi in due regioni russe, dopo che il gruppo femminista ucraino Femen si era reso protagonista di un gesto analogo a quello delle Pussy Riot».
Nota a margine. «Cose strane» è espressione generica, usata giustamente dal cronista in assenza di ulteriori elementi chiarificatori. Ma credo sia legittimo domandarsi se quest’ondata sacrilega sia legata a una qualche forma di satanismo…