Sarkozy, i dittatori arabi e l'avventura libica
Tempo di lettura: < 1 minute«Nicolas Sarkozy aveva un’ambiziosa politica mediterranea destianata a valorizzare, almeno nelle sue intezioni, il ruolo della Francia nella regione e in Europa. Ma quella politica aveva il difetto d’essere fondata sui suoi rapporti d’amicizia con due grandi notabili della costa meridionale: Hosni Mubarak in Egitto e Zine El-Abidine Ben Ali in Tunisia. Quando i due “sultani” vennero travolti dalle insurrezioni arabe del 2011, il presidente francese capì di avere scommesso sui cavalli sbagliati e credette che una vigorosa azione militare contro il tiranno libico avrebbe cancellato il ricordo di un disegno fallito, spolverato l’immagine democratica del suo Paese, creato le condizioni per una nuova politica mediterranea guidata da Parigi. I risultati di quella guerra hanno deluso le speranze di Sarkozy e sono per molti aspetti alle origini della crisi del Mali». Così Sergio Romano sul Corriere della Sera del 21 gennaio.
Nota a margine. L’avventura bellica libica si delinea sempre più come una tragedia con la quale l’Occidente dovrà confrontarsi per i prossimi anni.