Shinzo Abe e il debito pubblico giapponese
Tempo di lettura: < 1 minute«”La montagna di carta che non crolla mai” – il debito pubblico giapponese – ha toccato una vetta mai raggiunta: più di un “quadrillion” di dollari. cioè più di un milione di miliardi». Così sul Corriere della Sera dell’11 agosto Danilo Taino (Un quadrilione di yen La montagna di carta del debito giapponese).
Una debito pubblico record, come spiega Taino, che però non costringe il Paese all’austerità come accade in altre latitudini – vedi alla voce Europa. Questo per scelta del nuovo premier, Shinzo Abe; scrive Taino: «Il suo orientamento è nettamente anti-austerità: ritiene che la crescita venga prima del consolidamento dei conti, non vuole che l’aumento dell’Iva la blocchi. Con un debito più alto del monte Fuji, il Giappone è insomma diventato il maggiore test empirico del dibattito tra economisti più intenso degli ultimi anni: è il debito gonfiato a frenare la crescita o è la crescita frenata a gonfiare il debito? Scoprirlo ha i suoi rischi».
Nota a margine. Articolo di sicuro interesse. Resta che il caso giapponese, anomalo anche rispetto ad altri Paesi che hanno deciso di affrontare la crisi stampando soldi, deve essere letto anche in rapporto al vicino colosso asiatico: alcune scelte giapponesi, infatti, nascono (e stanno) nell’ambito del confronto-scontro con la Cina.