Siria: l'intervento di Hezbollah e quello dei sunniti libanesi
Tempo di lettura: 2 minutiIn un editoriale dell’Avvenire del 28 maggio (titolo: Libano risucchiato nella guerra siriana dal «grande gioco» sciiti-sunniti), Vittorio Emanuele Parsi scrive sugli attori e le cause che rendono sempre più imminente il pericolo di un coinvolgimento libanese nella guerra siriana. Per l’editorialista, se è indubbio il coinvolgimento di Hezbollah nel conflitto, «è altrettanto incontestabile che i suoi rivali politici libanesi sunniti, raccolti dietro il giovane Hariri, hanno esercitato la medesima opzione, con un clamore che è inferiore solo nella percezione occidentale[…]. Dall’inizio delle ostilità interne alla Siria, infatti, i leader dei sunniti libanesi hanno progressivamente incrementato il flusso di aiuti finanziari e militari ai propri fratelli siriani». Una regia politica precisa, afferma Parsi, quella dei sunniti, concepita in Arabia Saudita e «che vede proprio in Hariri – dal doppio passaporto – una pedina cruciale». Il leader di Hezbollah, Nasrallah, e Hariri agiscono entrambi «nel nome e per conto dei loro protettori/padroni (Teheran in un caso, Riad nell’altro)»; ciascuno dei due è in cerca del proprio profitto: «Per lo sciita si tratta di evitare o ritardare il più possibile un cambio di potere a Damasco che lo priverebbe di un sostegno cruciale sia per la “resistenza” contro Israele sia per il mantenimento dell’attuale posizione di veto nel quadro politico interno libanese. Per il sunnita si tratta di cogliere l’opportunità di ribaltare una situazione ritenuta inaccettabile rispetto alla tradizione, sfruttando il ritorno di un potere sunnita a Damasco». Entrambi i leader, secondo l’editorialista, sarebbero di fatto condizionati dalle pressioni dei rispettivi «sponsor regionali» e dalla endemica instabilità interna, successiva alla fine della guerra civile (1975-1990), che rischia di precipitare da decenni il Libano «in una nuova guerra civile».
Nota a margine. Abbiamo riportato l’articolo anche perché diversi analisti, o presunti tali, da alcuni mesi spiegano sui giornali occidentali che il recente intervento di Hezbollah in Siria rischia di allargare il conflitto. Come si vede, la situazione è più complessa e l’allargamento del conflitto siriano nel Paese dei cedri risale a molto prima del nuovo attivismo del Partito di Dio.