Siria: il principe degli Emirati arabi chiama Assad
Tempo di lettura: 2 minutiIl principe ereditario degli Emirati Arabi Uniti Mohammed bin Zayed, l’uomo forte di Abu Dhabi, ha telefonato al presidente siriano Bashar al Assad, una conversazione telefonica riportata dall’Agenzia di stampa siriana Sana.
Tema del dialogo l’emergenza coronavirus, che non ha risparmiato il Medio oriente e la tormentata Siria, devastata da nove anni di guerra, che prosegue nell’area di Idlib nonostante il cessate il fuoco stabilito dall’accordo russo-turco (ad esempio, mercoledì i terroristi hanno fatto saltare in aria un ponte dell’autostrada che collega Aleppo a Latakia, snodo nevralgico del Paese).
L’emergenza coronavirus unisce ciò che prima era diviso: “Il Principe ereditario – riporta infatti Sana – ha affermato che gli Emirati Arabi Uniti sostengono il popolo siriano in queste circostanze straordinarie, aggiungendo che la Siria non rimarrà sola in questa situazione critica”.
Evidente la soddisfazione di Assad, che la guerra ha isolato da tanto mondo. Peraltro anche gli Emirati arabi uniti hanno sostenuto, come tanti altri Paesi arabi e occidentali, i cosiddetti ribelli anti-Assad, di fatto terroristi.
Era dal 2011, cioè dall’inizio della guerra siriana, che i due leader arabi non avevano contatti, riporta al Manar.
Questa sporca guerra è stata voluta da ambiti internazionali ben definiti, che hanno usato i Paesi arabi ostili ad Assad come basi logistiche, hub per arruolare milizie e per finanziare la ribellione.
Probabile che, venute meno le pressioni esterne, dato che l’emergenza coronavirus sta costringendo i Paesi occidentali a impiegare tutte le loro risorse per contrastare il flagello, i Paesi arabi siano un po’ più liberi. Da qui l’iniziativa del principe emiratino.
Sia come sia, è una buona notizia, forse non di primaria rilevanza geopolitica, ma certo importante per la derelitta Siria. Nel buio che incombe sul mondo a causa del morbo, una scintilla di luce.