Siria: suor Agnes-Mariam non deve parlare
Tempo di lettura: 2 minutiSuor Agnes-Mariam, religiosa siriana che da tempo denuncia la ferocia delle bande di assassini che seminano il terrore nel suo Paese, era stata invitata a una conferenza a Londra, organizzata da Stop no War. Appena si è saputo della sua adesione all’iniziativa, scrive Marco Tosatti su Vatican Insider il 23 novembre, «è partita nei suoi confronti una campagna che definire di diffamazione è dire poco via internet. “La suora preferita da Assad”, un “apologa di Assad” veniva definita la religiosa, ma non da fondamentalisti islamici, bensì dai falchi della liberale Gran Bretagna. E allo stesso tempo partivano le pressioni verso gli altri oratori. Due di essi, Owen Jones e Jeremy Scahill sono stati tempestati di messaggi via Twitter affinché si rifiutassero di sedere allo stesso tavolo di suor Agnes-Mariam. Entrambi scrittori e giornalisti, si sono piegati alle pressioni. La religiosa ha risposto ritirandosi dalla Conferenza, con una lettera piena di dignità. In essa diceva: “Qualcuno può sentire che se parlo alla Conferenza sarà fatta un’ingiustizia. Altri possono pensare che ci sarà ingiustizia se non partecipo. Ma dal momento che la mia partecipazione può essere usata da qualcuno contro i vostri sforzi verso la pace, la non violenza e la riconciliazione, penso sia meglio ritirare la mia partecipazione”. Una lettera piena di dignità, che dovrebbe riempire di vergogna gli organizzatori della campagna di diffamazione, chi vi si è piegato, e chi pensa che la libertà di opinione sia reale in certi Paesi e su certi temi».