Ucraina: le bombe sulla centrale nucleare
Tempo di lettura: 3 minutiLa centrale nucleare di Zaporizhzhia,la centrale atomica più grande d’Europa, è stata bombardata più volte negli ultimi giorni. Finora i danni sono stati contenuti, ma se continueranno gli attacchi c’è il rischio che diventino ingestibili, da cui una catastrofe nucleare al cui confronto quella di Fukushima sarebbe una barzelletta.
Un disastro che non si limiterebbe al territorio circostante, ma interesserebbe tutta l’Europa per anni, dal momento che nubi radioattive hanno il vizio di non badare ai confini nazionali.
I missili sulla centrale atomica
A fronte di tale immane rischio si registra un silenzio criminale da parte della Politica d’Occidente, sia americana che europea, con il G7, che piuttosto che affrontare il problema dei bombardamenti, li ha usati per chiedere alla Russia di ritirare le proprie forze dalla regione. In pratica ha chiesto ai russi di arrendersi… richiesta che sa perfettamente che non sarà accolta e quindi significativa della leggerezza, per non dire altro, con cui si affronta la vicenda.
Di tale silenzio sono conniventi i media più importanti, i quali si limitano a dare informazioni sui bombardamenti con una banalità altrettanto criminale, come una nota piè di pagina della guerra ucraina, commentando che russi e ucraini si accusano a vicenda, come fa di solito nei commenti a questa guerra (quando non si può ascrivere una responsabilità ai russi, si dice che i due Paesi si accusano a vicenda… trucco vecchio della propaganda). Nulla più come se le bombe cadessero su un negozio di scarpe…
Ciò mentre le Nazioni Unite e l’Agenzia internazionale per l’energia atomica parlano di situazione “allarmante“, pur rassicurando che per ora è ancora tutto sotto controllo. Anche tali agenzie non riportano un chiaro responsabile, perché devono rimanere super partes e altro.
Detto questo, è davvero impossibile credere che i russi si bombardino da soli, dal momento che la centrale e la regione circostante sono sotto il loro controllo (affermare che siano bombe russe non è solo mera propaganda, è anche un’offesa all’intelligenza dell’opinione pubblica).
Peraltro, a fronte dell’indifferenza criminale dell’Occidente riguardo il rischio, sono stati i russi a chiedere una riunione di emergenza del Consiglio di Sicurezza dell’Onu per discutere sulla questione, cosa che indica chi sta subendo e chi è connivente con quanti bombardano.
L’attacco in Crimea
Quanto sta avvenendo alla centrale atomica va di pari passo con un altro sviluppo della guerra ucraina, cioè l’attacco a un aeroporto russo in Crimea, che ha distrutto alcuni jet. Un’operazione salutata con esultanza dai media d’Occidente, come segnale di una riscossa ucraina.
Ciò nonostante l’avvertimento di Mosca, che aveva dichiarato di considerare gli attacchi in Crimea come una linea rossa, che avrebbe innescato una risposta contro i centri decisionali ucraini (Mosca ha dichiarato che in Crimea sarebbe semplicemente esploso un deposito di munizioni; un modo per minimizzare l’importanza dell’attacco, ma anche per evitare una risposta più massiva; sul punto segnaliamo anche l’articolo di Domenico Quirico sulla Stampa:
“Kiev rivuole la Crimea, ci porta alla guerra mondiale”).
Le bombe ad alto rischio sulla centrale atomica e l’attacco in Crimea sembrano segnalare l’inizio di un’escalation da parte dell’Ucraina, nel tentativo di ottenere una qualche vittoria in grado di cambiare il corso della guerra che la vede perdente. Deve ottenere tale vittoria, prima che la sconfitta sia talmente evidente da non poter essere più negata dai media compiacenti, cosa che aprirebbe spazi di manovra alla diplomazia.
La controffensiva ucraina
Lo spiega in altri termini David Ignatius sul Washington Post di oggi, il quale rilancia con enfasi la preparazione di un grande contrattacco ucraino nel Donbass meridionale. Guarda il caso, l’obiettivo di tale iniziativa sarebbe proprio la riconquista della regione di Zaporizhzhia, alla quale si aggiungerebbe la città di Kherson.
Questa guerra per procura contro la Russia va vinta, anche a costo di innescare un incidente nucleare, il che sarebbe come sganciare una bomba atomica al confine della Russia e nel cuore dell’Europa…
D’altronde gli Stati Uniti non hanno nulla da temere, dal momento che la nube radioattiva non li interesserà, come si nota scorrendo i media d’oltreoceano, sui quali la criticità della centrale di Zaporizhzhia è solo vagamente accennata (l’articolo di Ignatius, ad esempio, non parla affatto).
Ciò sta avvenendo mentre, come ricorda anche Ignatius, a fornire agli ucraini l’intelligence per individuare gli obiettivi russi sono le agenzie degli Stati Uniti, come ha rivelato al Daily Telegraph il vice capo dell’intelligence militare ucraino, il generale Vadim Skibitsky, con smentite non smentite successive del Pentagono.
Pur di sconfiggere la Russia, gli Stati Uniti stanno giocando con l’atomica, con tutti i rischi connessi, anche quello che i russi rispondano sullo stesso livello. Siamo alla follia.
“L’ora è grave“, ha detto il Capo dell’Aiea al Consiglio di Sicurezza dell’Onu, Rafael Mariano Grossi.
Ps. È simpatico notare che a fornire i missili che potrebbero scatenare un olocausto nucleare in piena Europa sia la Nato, nata per difendere i cittadini dei Paesi membri…