Se la Unione europea diventa Framania
Tempo di lettura: 4 minutiL’Unione Europea si rinnova, eleggendo la nuova guida della Commissione, la tedesca Ursula von der Leyen, e la presidente della Banca centrale, la francese Christine Lagarde.
Queste le figure chiave della nuova Europa, dato che le altre nomine son poco importanti. Infatti, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri, lo spagnolo Josep Borrell, si troverà a esercitare la carica di ministro degli Esteri di una Ue in cui tale prerogativa rimane strettamente nelle mani degli Stati membri; il belga Charles Michel presiederà un Consiglio d’Europa con potere più di tribuna che reale; mentre l’italiano David Sassoli condividerà il destino pregresso di Tajani alla presidenza del Parlamento…
L’atlantismo della der Leyen
Così torniamo alle due nuove leader d’Europa, per registrare che il crimine frutta, come dimostra l’ascesa della von der Leyen, che ha contribuito non poco a risolvere la crisi greca incenerendo le ricchezze di una nazione il cui destino e la cui storia meritava ben altro rispetto.
Donna nell’ombra della Merkel, che le ha dato incarichi ministeriali nei suoi governi, non è però incline al compromesso come la Cancelliera, ma fa della rigidità un tratto distintivo.
Ha un approccio duro verso Putin (der Spiegel) e “ha paragonato l’influenza cinese alla minaccia della Russia verso l’Europa” (South China morning post). Caratteristiche che la rendono gradita ai circoli atlantisti che pare frequenti con certo giovamento.
Da vedere se resterà fedele a questa linea o se prevarrà il suo pragmatismo, che potrebbe portarla altrove. C’è da dirimere lo scontro Est – Ovest che tormenta il mondo a detrimento dei cittadini del Vecchio Continente che di tale scontro sono vittime predestinate.
Peraltro la nomina avviene senza il consenso dei socialdemocratici tedeschi, che minacciano di far cadere il governo… Nomina elitaria, insomma, ma così va il mondo, anzi la Ue.
La lettera della Lagarde
La Lagarde ha invece un curriculum di tutto rispetto, provenendo dal Fondo monetario internazionale, istituito per sottrarre ricchezze ai Paesi poveri per darle a quelli ricchi.
La donna ha “poca formazione ed esperienza riguardo le politiche monetarie”, scrive l’autorevole Reuters in una nota elogiativa che lascia un po’ perplessi, dato che il suo nuovo lavoro è appunto quello di produrre politiche monetarie.
Ma a quanto pare ella ha capacità diplomatiche notevoli, il che la rende atta all’ascolto altrui (resta che un po’ di pratica gioverebbe per discernere sui consigli).
Comunque in passato ha più volte criticato Mario Draghi per non aver favorito la crescita del Continente, modo diplomatico per indicare la necessità di farla finita con l’austerità. Possibile e sperabile.
Non sappiamo se Emmanuel Macron, che a detta di tutti è stato il mattatore di queste nomination, avesse in mente tale sviluppo al momento di proporla alla Bce, oppure la lettera inviata al tempo a Nicolas Sarkozy (consigliere occulto dell’attuale presidente francese).
In una missiva trovata durante una perquisizione giudiziaria del suo ufficio al Fmi, la Lagarde aveva scritto all’allora presidente francese alcuni punti essenziali del suo nuovo incarico.
Questi gli ultimi due punti della missiva: “4) Usami per il tempo che serve a te, alla tua azione e al tuo casting”; 5) Se mi usi, ho bisogno di te come guida e come sostegno: senza guida, rischio di essere inefficace, senza sostegno rischio di essere poco credibile. Con la mia immensa ammmirazione. Christine L”. Farà bene alla Francia, dunque, speriamo anche all’Europa.
L’Unione Europea, o della Framania
L’Italia ha favorito le candidature di Macron, contribuendo a mandare in fumo l’ipotesi dell’olandese Frans Timmermans alla Commissione, che aveva fama di colomba. Si spera non debba pentirsi.
Resta che è abbastanza singolare che Roma sia stata chiamata a esprimersi mentre contro di essa pendeva una procedura di infrazione. In diritto penale si potrebbe ipotizzare un reato di estorsione, in politica è compromesso. Comunque la vicenda si è risolta, in parallelo con le nomine (registriamo la tempistica).
Attendiamo la nuova Europa, che ha scelto il volto gentile di due donne per intraprendere una navigazione turbata da venti di burrasca. Una tempesta che il Vecchio Continente potrebbe contribuire a sedare, grazie al tesoro politico di cui dispone (da tempo accantonato).
Va da sé che, seppur importanti, le nuove alfiere del Continente dovranno confrontarsi con i veri padri padroni della Ue, che sono Francia e Germania, come hanno evidenziato anche le loro nomine.
Un tempo si ipotizzava la nascita della Framania, nuova entità politica creata dall’unione dei due Paesi. A quanto pare è diventata realtà, anche grazie alla Brexit, che ha tolto dal gioco continentale un elemento estraneo e di peso.
Framania o Sacro Romano impero che sia (Piccolenote), il ruolo subordinato degli altri Stati membri dell’Unione è sempre più evidente. Devianza di ardua correzione.
Nella foto, Emmanuel Macron e Angela Merkel si esibiscono in un simbolico “Ciaone”…