31 Ottobre 2024

Unwra, Israele la mette al bando... il tempo dei mostri

Israele e gli Stati Uniti affermano che in Medio oriente stanno combattendo contro i mostri. Si sbagliano: non stanno combattendo mostri, sono loro i mostri
Unwra, Israele la mette al bando... il tempo dei mostri
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Israele ha messo al bando l’Unwra, l’agenzia Onu destinata ad aiutare i palestinesi. Una decisione inquietante, che commentiamo con alcuni stralci di un articolo di Jonathan Cook: “Il genocidio durato un anno a Gaza è interamente una coproduzione occidentale. Gli Stati Uniti e l’Europa inviano armi, forniscono copertura diplomatica, orchestrano il supporto dei loro docili media […] e soffocano ogni dissenso interno. L’era moderna del diritto internazionale umanitario proclamata dall’Occidente, così come le istituzioni che ha creato per sostenerlo, stanno bruciando“.

The West’s Support for Israel’s Genocide Is Destroying the World as We Know It

“Gli attori che stanno disfacendo – settimana dopo settimana, mese dopo mese – le regole che hanno tenuto sotto controllo i pericoli di una terza guerra mondiale non sono i cosiddetti ‘terroristi’. Non sono Hamas, Hezbollah, al-Qaeda o lo Stato islamico. E nemmeno l’Iranla Russia o la Cina. È l’Occidente. È Washington e i suoi alleati. Sono loro gli incendiari”.

“[…] La catastrofe umanitaria che Israele ha progettato a Gaza non ha precedenti nell’era moderna. Il genocidio di Israele non è solo spietato, come tante altre guerre. È sfacciato, persino celebrativo nella sua orgia di distruzione. Le bombe colpiscono proprio le ‘zone sicure’ dichiarate da Israele. Colpiscono ospedali, scuole che fungono da rifugi per le famiglie sfollate, panetterie, moschee e chiese”.

“Non c’è stato nulla di segreto in questo prolungato lasso tempo nel quale Israele ha ridotto alla fame gli ‘animali umani’ di Gaza: 2,3 milioni di persone, o comunque il numero di essi ancora in vita dopo che la Striscia ha perso la possibilità di poter contare i propri morti mesi fa”.

Defense minister announces ‘complete siege’ of Gaza: No power, food or fuel

“Israele sta ora facendo a Gaza esattamente ciò che aveva minacciato di fare molto prima di riuscire a sfruttare il pretesto del 7 ottobre. Sta martellando l’enclave per rimandarla ‘all’età della pietra’. Non è Hamas che viene eliminato a Gaza. Sono i fondamenti del diritto umanitario: il principio di ‘distinzione’ tra combattenti e non combattenti e il principio di ‘proporzionalità’ che chiede di soppesare il vantaggio militare rispetto ai pericoli per i civili“.

“Tutto questo avviene alla luce del sole, nascosto solo dal rifiuto dei politici e dei media occidentali di ammettere ciò che tutti possono vedere. Israele non sta  ‘rimodellando il Medio Oriente‘. Sta distruggendo il mondo così come lo abbiamo conosciuto per generazioni“.

War on Gaza: Israel wants to finish the job Washington started after 9/11

“Ciò che Israele ha chiarito, con il sostegno delle capitali occidentali, è che non esiste un posto sicuro, nemmeno per coloro che si stanno curando in un letto d’ospedale per le precedenti atrocità di Israele. Non ci sono ‘non combattenti’, né civili. Non ci sono regole. Tutti sono un bersaglio“.

“E ora ciò non si limita solo alle popolazioni di Gaza, della Cisgiordania occupata e del Libano, ma comprende anche l’organismo che dovrebbe fungere da custode delle norme del diritto umanitario create dopo la Seconda guerra mondiale e l’Olocausto: le Nazioni Unite”.

La guerra all’Onu

Per questo Israele fa guerra all’Onu, sia attraverso la feroce dialettica contro le sue istituzioni sia nella guerra contro le agenzie umanitarie che tentano di portare aiuti ai palestinesi, sia in maniera meno sanguinaria, ma più arrogante, prendendo di mira le forza di pace delle Nazioni Unite al confine libanese.

Ma perché Tel Aviv ha preso quest’ultima iniziativa, tanto sfacciata da suscitare anche le ire, prima represse, dei Paesi europei? Per lo stesso motivo per cui hanno ucciso tanti giornalisti a Gaza, scrive Cook: non vogliono testimoni: “Israele vuole poter agire nell’ombra, lontano dai radar, come ha fatto a Gaza, quando porta avanti il ​​suo programma di crimini di guerra nel Libano meridionale”.

Per dare forza alla sua decisione, Israele ha accusato i peacekeeper di essere “in combutta con i combattenti di Hezbollah, proprio come in precedenza aveva affermato che i dottori di Gaza dovevano essere uccisi o trascinati nei campi di tortura perché stavano ospitando i combattenti di Hamas nei loro ospedali”.

Gaza’s Stolen Healers Hundreds of Palestinian Doctors Disappeared Into Israeli Detention

“[…] L’ultimo assalto fisico di Israele all’ONU non è arrivato dal nulla. Per decenni, Tel Aviv ha elaborato una narrazione che dipingeva l’ONU come un focolaio di antisemitismo. Questo perché l’ordine legale internazionale pone in cima alla sua gerarchia di crimini quelli che Israele persegue con più vigore”.

“Il diritto internazionale si oppone a qualsiasi Stato che applichi l’apartheid, come ha fatto Israele per decenni nel suo governo sui palestinesi; o a qualsiasi Stato che si impegni nella pulizia etnica, come Israele fa nei confronti del popolo palestinese da più di tre quarti di secolo; o a qualsiasi Stato che perpetri un genocidio, come sta facendo Israele in questo momento a Gaza. Tutti questi crimini sono definiti dal diritto internazionale e Israele ora li sta commettendo tutti quanti”.

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“Prima del 7 ottobre, Israele aveva in qualche modo moderato le sue azioni, anche solo per non imbarazzare il suo protettore, gli Stati Uniti”. In conseguenza, aveva optato “per reinterpretare e indebolire gradualmente le regole dell’occupazione e della guerra, in particolare attraverso l’assedio e i ripetuti attacchi a Gaza degli ultimi 15 anni. Ha ‘tagliato l’erba’ a intermittenza, uccidendo centinaia di civili, e ha messo il resto della popolazione ‘a dieta’ per 17 anni, limitando severamente il suo apporto calorico”.

“Ma Israele ha capito che l’attuale cancellazione di Gaza non potrà mai essere tollerata dal diritto internazionale, nemmeno con le interpretazioni più flessibili che tenta di sostenere. Doveva cedere su qualcosa. E Israele era determinato a non farlo apparire come un programma per il genocidio”.

“La lunga campagna israeliana contro l’ONU ha subito una forte intensificazione nell’ultimo anno”, tanto che, “senza uno straccio di prova, Israele ha convinto le potenze occidentali a congelare i finanziamenti essenziali all’organismo umanitario [l’Unwra ndr]. Lentamente, la maggior parte degli stati europei ha ripristinato i finanziamenti, ma gli Stati Uniti continuano a soffocarla attraverso le sanzioni”.

Adesso Israele l’ha messa al bando, ma in precedenza non aveva lesinato nel prenderla di mira, bombardando “i magazzini dell’agenzia, i centri di accoglienza scolastici e i campi profughi, uccidendone il personale in un numero senza precedenti. Se vuole annientare Gaza, Israele deve porre fine al ruolo dell’Unrwa nella protezione della popolazione civile di Gaza”.

Guterres ‘personally devastated’ over inability of UN to safeguard staff in Gaza, despite best efforts

Il piano dei generali

Quindi, Cook passa a rendicontare l’attuazione del cosiddetto “Piano dei generali”, che prevede la chiusura totale della parte settentrionale di Gaza e lo sfollamento della sua popolazione, costretta a spostarsi a sud perché quanti resteranno a nord saranno destinati a morire di fame e sete, perché non riceveranno né acqua né cibo, e saranno considerati obiettivi legittimi.

“Se Israele pensa di poter distruggere Hamas nel nord di Gaza usando semplicemente una politica di sterminio – prosegue Cook – cosa gli impedirà di rivendicare la necessità di attuare successivamente la stessa politica nel sud di Gaza?”

“Il vero obiettivo, chiaramente visibile, è quello di espellere i palestinesi dalla loro patria storica attraverso il terrore e la fame, attraverso quello che i politici israeliani definiscono ingannevolmente un programma di ‘emigrazione volontaria’”.

Tel Aviv non sta facendo tutto da sola, infatti “Washington cerca di restare nell’ombra, pur avventurandosi occasionalmente alla luce del sole e alzando le mani in segno di frustrazione, mentre invia sempre più armi e aiuti a Israele. Non sbagliate: niente di tutto questo accadrebbe se gli USA fossero davvero contrari alla guerra. Il piccolo Israele non ha né l’economia, né l’arsenale per sostenere una guerra contro il popolo palestinese, il Libano e l’Iran”.

“L’esplosione in tutta la regione di un numero di bombe equivalenti a quello di molte bombe atomiche è possibile solo grazie alle pingui finanze e alla sconfinata indulgenza dell’amministrazione Biden”.

“Stiamo entrando in un periodo non solo di massacri industrializzati compiuti in nome di una presunta civiltà occidentale, ma anche di una crisi geopolitica che sta scuotendo la terra”.

“Nel 1929, nel periodo oscuro e caotico tra la prima e la seconda guerra mondiale, il filosofo marxista italiano Antonio Gramsci scrisse la famosa frase: ‘Il vecchio mondo sta morendo. Quello nuovo tarda a comparire. E in questo chiaroscuro nascono i mostri’”.

“Il vecchio mondo sta morendo ancora una volta”, conclude Cook. “Pensa di poter far nascere il nuovo, di rimodellare il Medio Oriente. Ma si sbaglia. Non sta combattendo mostri. È il mostro”.

GRAMSCI