Varoufakis e il "commissariamento" dell'Europa
Tempo di lettura: 2 minutiL’accordo tra Ue e Grecia? «È programmato per fallire»
, dal momento che gli obiettivi fissati dalla Troika sono «irraggiungibili» e l’«aggravamento della recessione», è inevitabile con il piano di risanamento imposto dalla Ue. Così l’ex ministro delle Finanze ellenico Yanis Vanoufakis in un’intervista rilasciata a Cluadio Perez per la Repubblica del 2 agosto.
«Siamo sinceri: il ministro tedesco Wolfgang Schaeuble non è mai stato interessato a un’intesa in grado di funzionare. Ha affermato categoricamente che il suo piano è ridisegnare l’eurozona: un piano che prevede l’esclusione della Grecia […] C’è un piano sul tavolo, ed è già avviato. Schaeuble vuole mettere da parte la Commissione [europea ndr.] e creare una sorta di super-commissario fiscale dotato dell’autorità di abbattere le prerogative nazionali, anche nei Paesi che non rientrano nel programma. Sarebbe un modo per assoggettarli tutti al programma. Il piano di Schaeuble è di imporre dovunque la Troika: a Madrid, a Roma, ma soprattutto a Parigi […] Parigi è il piatto forte. È la destinazione finale della Troika. La Grexit servirà a incutere la paura necessaria a forzare il consenso di Madrid, di Roma e di Parigi»
.
Titolo intervista: “Varoufakis: ‘Non solo la Grecia: così Schaeuble vuole imporre la Troika a Roma e Parigi‘”.
Nota a margine. Personaggio discusso, Varoufakis, ma che ha il pregio di dire cose che altri non osano dire (per questo forse incontra tanta ostilità e viene dipinto come personaggio pittoresco quanto non credibile). Nell’intervista dice cose alquanto ovvie, ma serve ribadirle, dal momento che tanti rifiutano di vedere l’ovvio.
A conferma della sua analisi un editoriale interno della Repubblica di oggi a firma Andrea Bonanni, il quale spiega che la Grexit è inevitabile, date le circostanze economiche e il «velleitario» piano di risanamento della Ue, basato unicamente su una iniezione di finanziamenti. E che il tracollo subito dalla Borsa di Atene al momento della sua riapertura (parziale) «è solo il brusco richiamo a questa realtà».
Insomma, presto si tornerà a parlare con più insistenza, e presumibilmente con nuova ineluttabilità, di Grexit. Una ipotesi che, giuste le parole di Varoufakis, non riguarda solo Atene. Detto questo, è anche ovvio che il progetto di commissariamento dell’Unione europea non è solo frutto della fantasia malata di Schaeuble, ma di ambiti finanziari ben più ampi e compositi al quale il ministro delle Finanze tedesco presta solamente la sua stolida voce.