Politico: Zaluzhny dimissionato, Zelensky nomina il macellaio
“Zaluzhny è fuori, è arrivato il ‘macellaio'”. Così titola l’autorevole Politico, riprendendo nel titolo il soprannome col quale è noto tra soldati e ufficiali il nuovo capo dell’esercito Oleksandr Syrsky, così chiamato per la propensione a mandare al macello i suoi soldati (a questo gentiluomo la Ue sta mandando soldi e armi…).
Ritratti del macellaio sono un po’ ovunque, quello più interessante, tra quelli che abbiamo visionato, è riferito da Simplicius, un blogger americano che riporta i commenti apparsi sui blog ucraini. Riportiamo: “Abbiamo raccolto le operazioni più famose di Syrsky […]: Debaltsevo-2015 [prima guerra del Donbass ndr], Soledar-2022, Bakhmut-2022 Tutte queste operazioni delle forze armate ucraine si sono concluse con l’accerchiamento e la sconfitta”.
L’estromissione di Zaluznhy ha tanti motivi. I più importanti sono che Zelensky lo temeva perché molto più popolare di lui sia tra i civili che le truppe, da cui la possibilità di un colpo di Stato; inoltre, gli alleati internazionali di Kiev di rito neocon volevano un generale come Syrsky, che cioè non tenesse conto delle perdite ucraine, sia perché in tal modo si potranno arrecare danni maggiori ai russi, sia per evitare lo stallo prolungato del fronte, che potrebbe aprire scenari di tregua prolungata in stile coreano.
Zaluzhny vs Zelensky: il colpo di stato che non c’è stato
Il ventilato colpo di Stato contro Zelensky da parte della fazione che sostiene Zaluznhy per ora non sembra all’orizzonte. L’ex comandante in capo delle forze armate, che pure ha resistito alla rimozione, non ha fatto mosse sospette.
Inoltre, l’ex presidente ucraino Petro Poroschenko, ancora influente in patria e associato a Zaluznhy in in tale ipotetica manovra, è stato intimidito di recente, essendo stata riaperta contro di lui una vecchia causa giudiziaria che, al tempo, l’aveva fatto bollare come traditore.
Certo, tanto il malcontento tra le fila dell’esercito e tra i blogger, che hanno certa influenza nel Paese, ma verso questi ultimi sono stati fatti passi pesanti da parte delle autorità. Riprendiamo da Strana: “Le banche controlleranno le transazioni finanziarie non solo dei più noti blogger ucraini, ma anche dei loro amici e parenti”. Iniziativa da regime, che stride un pochino con lo slogan che vede questa guerra come una lotta tra autocrazia e democrazia.
La prima mossa di Syrsky è stata quella di inviare nuove riserve ad Avdiïvka, che sta cadendo sotto il controllo russo. Si prevede una nuova mattanza in stile Bakmuth – presa dai russi dopo una resistenza strenua quanto inutile – che Zaluzhny voleva evitare ritirandosi.
Se Avdiïvka dovesse cadere o i russi sfondassero altrove, dove il fronte è stato sguarnito per inviare rinforzi alla città, potrebbe presentarsi un momento critico per Zelensky, al quale verrebbe addebitato il rovescio per aver cacciato il miglior generale che aveva su piazza. C’è chi dice che tale situazione potrebbe aprire le porte al colpo di Stato. Non azzardiamo previsioni.