Notes, 10 luglio 2013
Tempo di lettura: 2 minutiStatue. Con un gesto commovente, Francesco ha chiesto che fosse rimossa una statua un suo onore eretta nei giardini della Cattedrale di Buenos Aires. Così che sia ancora più chiaro – ancora una volta, come non si stanca di ripetere il Papa – che il vescovo di Roma indica altro da sé, Gesù. Gesto davvero bello che fa il paio con quanto avvenuto ieri a Lampedusa.
È Gesù che tocca i cuori. Lui che commuove, attraverso i nostri poveri gesti, attraverso i poveri gesti di un povero Papa. Così che è anche più facile e bello voler bene al vescovo di Roma, perché non si esalta una persona umana, si adora l’unico Signore e si partecipa di quella sintonia dei cuori che nel cristianesimo prende il nome di comunione dei santi.
Quanto alla visita a Lampedusa, nelle periferia dell’Italia e del mondo (fatta da un Papa che da quelle periferie è stato chiamato al Soglio di Pietro), abbiamo parlato nel Facta diurna di ieri, al quale rimandiamo per chi non l’avesse letto.
Piace in questa sede rimandare al nuovo Diversi di Paolo Mattei. Per lo scritto e i suoi cenni di commovente intelligenza, e per il video, opera del mio amico Claudio Perini. Parlano del bombardamento di San Lorenzo, la piccola nota e il video, ma anche di altro. Di una visita di un Papa in un’altra periferia, stavolta romana, di una tragica guerra e di una speranza ineffabile.
Un modo anche per ricordare le tante guerre che in questi giorni infiammano il mondo, sulle quali non si può restare indifferenti. Anzitutto quella siriana, così tragica nel suo divenire.
Una guerra che sta falciando centinaia di migliaia di vite innocenti, alimentata da centri di potere per i quali quelle persone (tutti noi) sono polvere, per usare un’espressione usata da Putin all’indomani dell’11 settembre. Tra queste vite recise, anche quella di padre Franҫois Mourad, eremita vicino ai francescani, ucciso dai miliziani anti-Assad due settimane orsono. Aveva scelto di rimanere in una zona pericolosa, padre Mourad, nonostante le minacce; per offrire a Dio anche la vita, per la pace del suo popolo.
Il martirio è la più grande testimonianza di Gesù. La Chiesa, la nostra povera Chiesa pellegrina in questo mondo, vive di queste opere di Dio. Così che il gesto di un povero Papa e il martirio di un ignoto padre francescano partecipano della stessa grazia santificante; conforto al cuore dei fedeli, invito alla preghiera.