Notes, 1 febbraio 2013
Tempo di lettura: < 1 minuteMail. Capita che giungano lettere di ringraziamento al nostro povero sito. Ne parlo, a volte, con amici. Accennando che, fosse solo per questa gratitudine (non tanto alla mia persona, ma a quei cenni di conforto che Piccole note veicola), sarebbe valsa la pena aver dato tempo e spazio a questa cosa. A volte è solo una parola, un grazie che vale un abbraccio. A volte questi grazie sono più articolati. Mi è caro tutto questo, perchè rende evidentissimo che non c’entra niente certo mio presunto talento, quanto quello di un Altro. Così, nel mio rimuginare sul fatto che è un po’ che non aggiorno le Notes, mi è caduto l’occhio su questa mail arrivata ieri. Conforto per me, spero lo sia anche per voi.
In questi ultimi giorni nelle tue Piccole Note ho letto due brevi passaggi, che mi hanno fatto buona compagnia.
Il primo (“Io ti do la vita eterna perché tu non puoi pagarla”) è di una folgorante bellezza.
Il secondo (“A meno che il dolore non insegni la ‘via crucis’ della pazienza. Ma è una cosa che il nostro tempo concede?”) mi è più chiaro adesso, di quanto poteva esserlo da ragazzo.
Entrambi mi suggeriscono la memoria di volti e di incontri imprevisti, che accadevano – e possono accadere – nonostante il “nostro tempo”.
Un abbraccio