Strage Florida: troppi gli allarmi inascoltati su Nicolas Cruz
Tempo di lettura: 3 minutiNicolas Cruz poteva essere fermato. E la strage al Liceo di Parkland in Florida evitata. Continuano infatti a emergere avvertimenti e segnalazioni ricevute dalle autorità sulla pericolosità del ragazzo. Un fiume in piena.
Allarmi inascoltati su Nicolas Cruz, ma anche altro
«In tutto le telefonate su Cruz al dipartimento [di polizia locale ndr.] furono 23, che si aggiungono agli avvertimenti che aveva ricevuto l’FBI», scrive il Post. Nonostante questo, non è stata avviata nessuna vera inchiesta. Né tali segnalazioni hanno indotto le autorità a chiedere conto al ragazzo delle tante armi in suo possesso.
«Piuttosto che volare sotto il radar [per non essere individuato ndr.], Cruz era un noto piantagrane che ha ripetutamente attirato l’attenzione delle autorità locali, statali e federali, nonché funzionari scolastici, dei servizi sociali e specialisti in tema di salute mentale. Tuttavia tali allarmi sono rimasti, più e più volte, inascoltati». Così in un dettagliato articolo del Washington Post firmato da Mark Berman e Kevin Sullivan.
Emergono anche altri particolari inquietanti, ovvero che l’agente di polizia al quale era stato assegnato il servizio di sorveglianza della scuola non è intervenuto durante la sparatoria. Si è nascosto, nonostante fosse stato addestrato proprio in vista di una evenienza del genere. Per questo è stato licenziato dal corpo di polizia.
Inoltre la telecamera di sorveglianza era sfastata, così che gli agenti intervenuti prontamente all’inizio dell’eccidio sono stati sviati, consentendo a Nicolas Cruz di proseguire per altri preziosi minuti la sua missione omicida.
Sta montando la polemica negli Stati Uniti: mai come adesso sale alta la richiesta di mettere sotto controllo la circolazione delle armi. Una protesta che, per la prima volta, potrebbe portare a incrinare lo strapotere della lobby delle armi, finora capace di frenare qualsiasi norma in tal senso.
Una polemica anche politica, stante che tale lobby ha appoggiato Trump. Ma tale protesta, benché più che giustificata e legittima (e si spera stavolta vincente), sta oscurando altro e più importante.
Come è possibile che in un Paese nel quale le stragi nelle scuole sono diventate fenomeno endemico tutti questi allarmi, puntuali, precisi, circostanziati, siano rimasti inascoltati?
La protesta contro le lobby delle armi non basta
Un legge più restrittiva sulle armi non basterà a evitare tali luttuosi eventi se chi deve vigilare non lo fa. Troppo spesso dopo eccidi di massa si scopre che gli assassini hanno goduto di libertà negate ad altri.
Un fenomeno, questo, che invece non è affatto peculiare degli Usa. Si è registrato anche per le stragi perpetrate dagli agenti del Terrore in Europa (cliccare qui per uno dei tanti esempi). E nel Vecchio Continente le armi non circolano tanto liberamente.
Una constatazione banale, che serve a indicare, appunto, che la legge sulla regolamentazione delle armi non basta. Un canale clandestino al quale ricorrere si trova sempre.
Il punto è che quanti dovrebbero contrastare il Terrore e i flussi finanziari e di armi diretti agli agenti del Terrore, ai quali liberamente possono attingere anche isolati adepti della Paura come Nicolas Cruz, sembrano in preda alla confusione.
Piccolo esempio di stretta attualità: se dei funzionari dell’intelligence Usa, o britannica (due Paesi a caso), scoprissero un flusso di armi destinato alla Siria, a Ghouta Est per la precisione, lo fermerebbero?
Riteniamo di no, stante che i cosiddetti ribelli che vi sono incistati godono del favore degli Usa e dell’Occidente, all’opposto delle autorità siriane che essi combattono.
Tale flusso continuerebbe quindi il suo corso tranquillamente, come tranquillamente resterebbero operative le reti che lo alimentano: un apparato al quale altri e diversi potrebbero agganciarsi.
I ribelli di Goutha Est sono milizie jihadiste, coordinate da Jabhat Fateh al-Sham, la più potente e organizzata. Tale milizia non è altro che il nuovo nome (stessa sostanza) di al Nusra, ovvero al Qaeda…
Se gli apparati che dovrebbero contrastare il mercato delle armi clandestino, e altro e anche più importante, non sciolgono certe ambiguità di fondo, le leggi più restrittive in materia serviranno a poco o a nulla. Tali ambiguità, purtroppo, generano mostri.