Iran e Usa: aperture e diplomazia sottotraccia
Tempo di lettura: < 1 minuteProve di dialogo con l’Iran: ci incontreremo con gli iraniani “molto presto”, ha affermato infatti Donald Trump martedì scorso, dopo che lunedì aveva dichiarato di essere pronto a dialogare con Teheran “senza precondizioni”.
Un uno-due che ha spiazzato i sostenitori della linea dura con Teheran, che son “legione”, i quali hanno immaginato di trovare in Mike Pompeo una sponda.
Questi, infatti, due ore dopo la prima apertura di Trump, aveva rilasciato una intervista alla Cnbc nella quale, pur ribadendo il suo appoggio alle aperture del presidente, aveva accennato che l’Iran avrebbe però dovuto mutare atteggiamento.
Una sconfessione del presidente, secondo la legione di cui sopra. Niente affatto, ha risposto il giorno dopo la portavoce del Dipartimento di Stato Heather Nauert: Pompeo sta in tutto e per tutto con il suo presidente.
Non solo: come recita un comunicato del Dipartimento di Stato Usa, il 30 luglio Pompeo si è incontrato con il ministro degli Esteri dell’Oman che, come scritto in altra nota, si sta facendo latore presso Washington di istanze proprie delle autorità iraniane.
Alla vicenda abbiamo dedicato un articolo su Occhi della Guerra, al quale rimandiamo (cliccare qui).
Nella foto: la stretta di mano tra l’ex Segretario di stato USA John Kerry e il ministro degli esteri iraniano Mohammad Zarif, defilato, il sultano dell’Oman, Qaboos