Le elezioni francesi e la globalizzazione
Tempo di lettura: 2 minuti«Mai le elezioni francesi sono state così importanti quanto confuse. La posta in palio d’altronde è altissima: non c’è in gioco solo il destino della Francia, ma dell’Europa e della globalizzazione. Se vince il Front National, infatti, è la narrativa corrente, la Ue andrebbe a disgregarsi; cosa che segnerebbe la fine definitiva dell’area di libero scambio primigenia e più importante del mondo
». Inizia così un articolo che ho scritto per gli Occhi della Guerra, che analizza quanto sta avvenendo in Francia.
La sinistra si è suicidata. Divisa in due fazioni autonome, una più tradizionale e una di chiara matrice liberal, rischia di non mandare nessun candidato al ballottaggio finale.
Anche la destra è divisa, ma, al contrario dei loro rivali, è possibile che ambedue i candidati vadano al ballottaggio. D’altronde è già successo che a sfidare in tale contesa il candidato del Front national fosse un esponente dei gollisti (oggi repubblicaines). La sinistra aveva votato compatta per l’avversario del Front, dal momento che quest’ultimo organismo politico, inseguito dal marchio infamante del fascismo, è considerato nemico esistenziale sia dalla destra che dalla sinistra.
Ma nella corsa attuale si sono inserite due variabili nuove rispetto al passato. Anzitutto la magistratura, che sta inseguendo con le sue inchieste sia il candidato del Front, Marine Le Pen, che quello dei gollisti, François Fillon, creando non poche difficoltà ai due.
Altra variabile è stata l’apparizione del candidato del destino, tal Emmanuel Macron, che con il suo movimento “En marche” sembra avere le carte giuste per approdare al ballottaggio.
Candidato preferito dalle forze della globalizzazione, i sondaggi lo danno con il vento in poppa, nonostante sia nato praticamente dal nulla.
Le elezioni francesi rappresentano l’ultima ridotta per le forze che hanno creato la globalizzazione: dopo la Brexit e la vittoria dell’isolazionista Trump non possono permettersi di perdere anche in Europa. Sarebbe la sconfitta definitiva.
Il meccanismo elettorale e il panorama politico francese sembrano attribuire molte chanches di vittoria a tali Forze, mobilitate a evitare la vittoria del Front.
E però anche nelle ultime elezioni americane si era vista una sinistra divisa e conflittuale (Clinton e Sanders), cioè non in grado di sommare i propri voti nella contesa finale.
Non solo: in tali elezioni il candidato anti-globalizzazione, Trump, aveva contro sia la destra che la sinistra, eppure ha vinto. Suggestioni, più che vere e proprie analogie. Che però aumentano le preoccupazioni delle forze della globalizzazione.