Piero della Francesca, Madonna del parto
Immaginiamola così, a un mese dal parto, con la veste che non riesce a chiudersi più sul davanti, perché il grembo si è ingrossato. È un’immagine che abbiamo visto chissà quante volte, capolavoro di un genio altissimo come Piero della Francesca che, per ragioni che non conosciamo ma che fanno scattare mille suggestioni, poco dopo la metà del ‘400, già al culmine della fama, aveva accettato questa commissione in un paese sperduto dell’Aretino.
Paese della madre, si suppone. Quella madre che portava perfino nel nome. Infatti, essendo il padre morto prima che Piero nascesse, fu chiamato col matronimico invece del patronimico: sua madre era conosciuta come “la Francesca” in quanto maritata nei Franceschi.
È una di quelle immagini che non si smetterebbe mai di guardare, proprio come sottolinea la protagonista di Nostalghia, il film di Tarkovskij, che davanti all’affresco si limita a dire: «Sono qui per guardare».
La Madonna del Parto di Piero è un’opera compiutamente rinascimentale, perché assomma la profondità dello spazio e la sapienza costruttiva di quella stagione unica della pittura italiana. Nello stesso tempo, però, ha la semplicità e la fissità che è propria dell’icona: immagine da guardare.
Guardandola, si scopre come tenga insieme il quotidiano con l’infinito. Il quotidiano è espresso sinteticamente da quel gesto meraviglioso della mano ripiegata sul fianco, nella postura più naturale di una donna arrivata all’ultimo mese di gravidanza. È un gesto che trasmette il senso della fatica felice di dover sostenere il peso portato in quel suo grembo ormai ben gonfio. E che quindi ci dice che questa è un’immagine del tutto reale, nient’affatto sublimata.
Maria è poi in posizione frontale. Il che comunica, in modo molto umano, un senso d’orgoglio per quella sua condizione. Ma non solo. La frontalità, così come Piero sa metterla in campo, è anche un rendere esplicito che quello che lei sta vivendo non è un fatto privato, ma c’entra con il nostro destino.
Del resto i lembi della tenda si aprono per opera dei due angeli: meglio dire spalancano Maria al nostro sguardo, come si trattasse di una vera “ostensione”. L’apertura trova poi un richiamo nel dettaglio chiave dell’affresco: quello della veste di Maria, che non riesce più a stare chiusa sul davanti, tanto la gravidanza è in stato avanzato. Lei mette la mano davanti, per coprire con pudore quell’inconveniente, finendo in realtà per farcelo volutamente notare. È tutto vero quello che sta per accadere. Basta guardare. Buon Avvento.